Scuolanostra
latino classe quinta
Agostino: De fide rerum quae non videntur
In
questa breve opera, Agostino con logica stringente mostra la
superficialità di coloro che rifiutano la fede perchè basata sul
credere in cose che non sono visibili agli occhi. Vi sono nella vita
umana cose importantissime che non sono visibili agli occhi ma che sono
essenziali, quali ad esempio l'amore e l'amicizia; anche la nostra
conoscenza si basa in gran parte su cose che non abbiamo mai visto
direttamente, ma che altri ci hanno trasmesso.
In
questo brano poi egli afferma che, se si toglie la fede, gli stessi
rapporti umani fondamentali, quali l'amore, l'amicizia, il matrimonio,
il legame tra genitori e figli rischiano di vacillare e di crollare,
perchè si toglie ad essi quel fondamento che è costituito dalla
consapevolezza di essere amati.
Se
si eliminasse questa fede dalle vicende umane, chi non si accorgerebbe
di quanti sconvolgimenti e di quale orribile confusione ne
deriverebbero?Chi infatti potrebbe essere amato da un altro con amore
scambievole, dal momento che l'affetto è invisibile, se non dovessi
credere a ciò che non vedo? Finirebbe perciò ogni amicizia, che si
fonda su nient'altro che il mututo affetto. Quale amore si potrà
ricevere da un altro, se non si crede che nessun amore sia stato da lui
mostrato?Inoltre se svanisce l'amicizia, non si conserveranno
nell'animo nè i vincoli di matrimonio nè di parentela, perchè
anche in essi vi è un comune modo di sentire come nell'amicizia. Infatti
un coniuge non potrà amare l'altro coniuge, se non crederà di essere
amato, a motivo del fatto che non può vedere l'affetto stesso. Ed essi
non desidereranno di avere dei figli, se non credono di poter essere da
loro ricambiati. E questi a loro volta, se nascono e crescono,ameranno
molto di meno i loro genitori, se non vedono in loro l'amore verso se
stessi, perchè l'amore è invisibile; (e tutto ciò accadrà)se le cose
invisibili sono considerate oggetto non di fede lodevole, ma di
colpevole superficialità di giudizio. Che dire poi degli altri vincoli,
tra fratelli, sorelle, generi e suoceri, e congiunti da qualsiasi
legame di sangue o di affinità, se l'amore è considerato incerto,
la volontà è sospettata, sia l'amore dei figli per i genitori,
sia quello dei genitori per i figli; quindi la dovuta benevolenza
non è ricambiata, perchè non la si ritiene neppure dovuta, dal momento
che non si crede che esista nell'altro quell'amore che non si può
vedere? Tuttavia non è considerata una precauzione prudente,
ma piuttosto odiosa, quella di non ricambiare scambievolmente l'amore,
con la motivazione che non crediamo di essere amati, perchè non vediamo
l'amore di coloro che ci amano. Fino a tal punto le situazioni umane
sarebbero sconvolte, se non credessimo a ciò che non vediamo.che
esse sarebbero rovesciate dalle fondamenta, se non crediamo a nessuna
volontà degli uomini, volontà che parimenti non possiamo vedere.
Tralascio
di dire poi a quante cose della pubblica opinione o della storia o di
luoghi dove essi non sono mai stati, credono costoro che ci
rimproverano di credere a cose invisibili, e non dicono mai :"Non ci
crediamo perchè non abbiamo visto". Se dicessero ciò infatti sarebbero
costretti ad ammettere di non avere certezza neppure di chi siano i
loro genitori, perchè anche in questo caso hanno creduto a quanto
altri hanno a loro raccontato, ed essi non potevano mostrare loro una
cosa del passato; pur non avendo alcun ricordo del tempo della nascita,
hanno prestato fede senza alcun dubbio a coloro che poi gliene
hanno parlato. Se così non fosse, si cadrebbe in una colpevole
mancanza di rispetto verso i genitori, nel momento stesso in cui si
volesse evitare il rischio di credere nelle cose che non vediamo.
Se
non credessimo dunque alle cose che non possiamo vedere,la stessa umana
società non potrebbe reggersi, perchè verrebbe meno la concordia.
(trad di G. Mosconi)