Scuolanostra
latino classe terza
Il dialogo si presenta come una conversazione avvenuta pochi giorni dopo la morte di Scipione Emiliano (morto nel 129 a. C.) riportata a Cicerone da Quinto Muzio Scevola. Il dialogo si svolge tra Gaio Lelio, che fu senatore e console, grande amico di Scipione Emiliano, ed i generi di Lelio, Scevola e Fannio.
Dopo aver rievocato la figura dell'amico, Lelio espone la sua convinzione nell'immortalità dell'anima e sostiene che la sua consolazione sta nel ricordo della grande e bella amicizia vissuta con Scipione.
CICERONE
DE AMICITIA FRASI
VI,20 Est amicitia nihil aliud nisi omnium divinarum humanarumque rerum consensio cum benevolentia et caritate.
L'amicizia è niente altro se non un perfetto accordo sulle cose divine ed umane, unito con benevolenza ed affetto
VI, 22: Qui potest esse “vita vitalis” ut ait Ennius quae non in amici mutua benevolentia non conquescit?
Quale vita può essere "vitale", come dice Ennio, se non riposa nel mutuo affetto con un amico?
VII, 23 (Amicitia) nec debilitari animos aut cadere patitur
L'amicizia non permette che gli animi si indeboliscano o cadano
VIII, 27 A natura mihi videtur potius quam ab indigentia orta (esse) amicitia
Mi sembra che l'amicizia sia nata piuttosto dalla natura (umana) che dal bisogno
X, 33 Ille dicebat nihil difficilius esse quam amicitia usque ad extremum vitae diem permanere
Egli diceva che niente è più difficile che consrvare un'amicizia fino all'ultimo giorno della propria vita
XII, 40 Haec lex in amicitia sanciatur, ut neque rogemus res turpes nec faciamus rogati
Nell'amicizia si stabilisca questa legge: che non chiediamo mai cose disoneste e che non ne facciamo se richiesti
XIII; 47 Solem e mundo tollere videntur qui amicitiam e vita tollunt
Coloro che tolgono dalla vita l'amicizia è come se togliessero il sole dal mondo
XIV,51 Non tam utilitas quam amici amor ipse dilectat
Ciò che fa piacere non è tanto l'aiuto, ma l'affetto stesso dell'amico
XVII, 64 Amicus certus in re incerta cernitur
L'amico sicuro lo si riconosce quando la situazione è insicura (il gioco di parole è intraducibile)
XVIII, 65 Ne quid fictum sit neve simulatum (in amicitia)
Nell'amicizia non ci sia mai nulla di finto o di simulato
XIX, 67 Quanto più è vecchia un’amicizia, tanto più deve
essere cara, come quei vini che sopportano bene l’invecchiamento
XX, 71 Razza d’uomini veramente odiosa, quella di coloro che ti
rinfacciano i servizi resi!
XX, 75 Capitano a volte nella vita delle cose per cui ci si
deve allontanare dagli amici: chi pensa di non poter sopportare la lontananza è
debole e fiacco
XXI, 77 Nihil est turpius quam cum eo gerere bellum, quocum familiariter vixeris
Non c'è niente di più vergognoso che essere in guerra con uno con cui prima trattavi in modo famigliare
XXII, 83 Virtutum adiutrix amicitia a natura data est, non vitiorum comes
L'amicizia ci è stata data dalla natura come un aiuto per la virtù, non come una compagna per i vizi
XXV, 91 Monere et moneri proprium est verae amicitiae
E' proprio dell'amicizia ammonire ed essere ammoniti
XXVI, 97 Amicitia tota veritate perpenditur.
L'amicizia si misura completamente sulla sincerità