Scuolanostra

latino classe terza

Cicerone, Laelius de amicitia

Il dialogo si presenta come una conversazione avvenuta pochi giorni dopo la morte di Scipione Emiliano (morto nel 129 a. C.) riportata a Cicerone da Quinto Muzio Scevola. Il dialogo si svolge tra Gaio Lelio, che fu senatore e console, grande amico di Scipione Emiliano, ed i generi di Lelio, Scevola e Fannio.

Dopo aver rievocato la figura dell'amico, Lelio espone la sua convinzione nell'immortalità dell'anima e sostiene che la sua consolazione sta nel ricordo della grande e bella amicizia vissuta con Scipione.

  1. Sollecitato dai due giovani interlocutori Scevola e Fannio, Lelio spiega che cosa intenda lui per amicizia, basandosi non solo sugli insegnamenti dei sapienti, ma soprattutto sulla sua personale esperienza di amicizia con Scipione (cap. 1-4)
  2. Origine dell'amicizia: nasce da una naturale tendenza che spinge l'uomo verso i propri simili. (cap .5)
  3. L'amicizia è superiore alla parentela; questa infatti può esistere senza la benevolenza.
  4. L'amicizia si fonda sulla virtù (cap.6)
  5. L'amicizia rende più bella la vita, sia nella fortuna, sia nelle avversità. (cap. 7)
  6. L'amicizia è fine a se stessa; non è vera amicizia quella che ha per scopo un vantaggio o la speranza di un aiuto (cap. 8-9).
  7. Quali sono gli ostacoli che possono portare alla rottura di un'amicizia e quali le condizioni per un'amicizia duratura (cap.10)
  8. L'amicizia non può portare a fare cose disoneste,quella non è vera amicizia, ma complicità (cap.11-12)
  9. Gli uomini spesso trascurano il valore dell'amicizia; si affannano di più per possedere le cose; ma il saggio sa che l'amicizia è più preziosa dei beni materiali. (cap. 13-17)
  10. Rapporto tra amicizia e sincerità: simulazione, adulazione, menzogna sono nemiche dell'amicizia (cap.18)
  11. Non si deve rompere un'amicizia anche quando scelte politiche o di vita impongono di prendere strade diverse (cap.21)
  12. La virtù è fondamento dell'amicizia; la ricerca della virtù e del bene crea amicizia tra chi segue gli stessi ideali (cap. 22)
  13. Per vivere veramente gli aspetti positivi della vita, e per affrontare quelli negativi, abbiamo bisogno degli amici (cap. 23)
  14. Spesso si rivela più utile un nemico sincero, che dice la verità, piuttosto che  un falso amico adulatore e menzognero (cap. 24)
  15. Una delle cose più difficili nell'amicizia è saper ammonire senza asprezza, saper accettare gli ammonimenti con pazienza e senza risentirsi (cap.25)
  16. La franchezza, l'apertura reciproca del cuore sono elementi essenziali dell'amicizia (cap.26)
  17. Lelio conclude dicendo che la sua esperienza di amicizia con Scipione gli permette di dire che neanche la morte interrompe completamente il legame dell'amicizia: infatti l'amico morto continua ad essere presente nei suoi pensieri, nel suo affetto, nei suoi insegnamenti (cap. 27).

CICERONE DE AMICITIA FRASI

I,5. Hoc librum ad amicum amicissimus scripsi de amicitia
Da amico carissimo ho scritto questo libro sull'amicizia per un amico

IV, 13 Is qui Apolinnis oraculo sapientissimus est iudicatus, (docebat) animos hominum esse divinos
      Colui che fu giudicato il più sapiente di tutti dall'oracolo di Apollo, (Socrate), insegnava che l'anima degli uomini è di natura divina

V,17 (Hortor) ut amicizia omnibus rebus humanis anteponatis; nihil est enim tam naturae aptum
Vi esorto a preferire l'amicizia a tutte le cose umane; niente infatti è tanto adatto alla natura (dell'uomo )

V, 19 Mihi perspicere videor ita nos natos esse ut inter omnes esset societas quaedam
Mi sembra di capire che noi siamo venuti al mondo affinchè vi sia fra tutti una sorta di società

V,19 Praestat amicitia propinquitati quod ex propinquitate benevolentia tolli potest, ex amicitia non potest
L'amicizia è superiore alla parentela poichè dalla parentela si può togliere l'affetto, dall'amicizia non si può

VI,20 Est amicitia nihil aliud nisi omnium divinarum humanarumque rerum  consensio cum benevolentia et caritate.

L'amicizia è niente altro se non un perfetto accordo sulle cose divine ed umane, unito con benevolenza ed affetto

VI, 22: Qui potest esse “vita vitalis” ut ait Ennius quae non in amici mutua benevolentia non conquescit?

Quale vita può essere "vitale", come dice Ennio, se non riposa nel mutuo affetto con un amico?

VII, 23 (Amicitia) nec debilitari animos aut cadere patitur

L'amicizia non permette che gli animi si indeboliscano o cadano

VIII, 27 A natura mihi videtur potius quam ab indigentia orta (esse) amicitia

Mi sembra che l'amicizia sia nata piuttosto dalla natura (umana) che dal bisogno

X, 33 Ille dicebat nihil difficilius esse quam amicitia usque ad extremum vitae diem permanere

Egli diceva che niente è più difficile che consrvare un'amicizia fino all'ultimo giorno della propria vita

XII, 40 Haec lex in amicitia sanciatur, ut neque rogemus res turpes nec faciamus rogati

Nell'amicizia si stabilisca questa legge: che non chiediamo mai cose disoneste e che non ne facciamo se richiesti

XIII; 47 Solem e mundo tollere videntur qui amicitiam e vita tollunt

Coloro che tolgono dalla vita l'amicizia è come se togliessero il sole dal mondo

XIV,51 Non tam utilitas quam amici amor ipse dilectat

Ciò che fa piacere non è tanto l'aiuto, ma l'affetto stesso dell'amico

XVII, 64 Amicus certus in re incerta cernitur

L'amico sicuro lo si riconosce quando la situazione è insicura (il gioco di parole è intraducibile)

XVIII, 65 Ne quid fictum sit neve simulatum  (in amicitia)

Nell'amicizia non ci sia mai nulla di finto o di simulato

XIX, 67 Quanto più è vecchia un’amicizia, tanto più deve essere cara, come quei vini che sopportano bene l’invecchiamento

XX, 71 Razza d’uomini veramente odiosa, quella di coloro che ti  rinfacciano i servizi resi!

 
XX, 75 Capitano a volte nella vita delle cose per cui ci si deve allontanare dagli amici: chi pensa di non poter sopportare la lontananza è debole e fiacco

XXI, 77 Nihil est turpius quam cum eo gerere bellum, quocum familiariter vixeris

Non c'è niente di più vergognoso che essere in guerra con uno con cui prima trattavi in modo famigliare

XXII, 83 Virtutum adiutrix amicitia a natura data est, non vitiorum comes

L'amicizia ci è stata data dalla natura come un aiuto per la virtù, non come una compagna per i vizi

XXV, 91 Monere et moneri proprium est verae amicitiae

E' proprio dell'amicizia ammonire ed essere ammoniti

XXVI, 97 Amicitia tota veritate perpenditur.

L'amicizia si misura completamente sulla sincerità

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