Scuolanostra
 italiano cl. quarta

CARLO  GOLDONI (1707-1793)

Autore di una radicale riforma del teatro comico in Italia
               a) prima fase( teatro solo parzialmente riformato):
                Momolo cortesan, La donna di garbo, Arlecchino  servitore di due padroni
               b) seconda fase : commedie di carattere La vedova scaltra, La famiglia dell'antiquario,     
                 La bottega del caffè, Il campiello, La locandiera
      c) terza fase: i capolavori. Rappresentano un completo ambiente sociale: I rusteghi, Le smanie della       villeggiatura, Sior Todero brontolon, Le baruffe chiozzotte
            Da ricordare inoltre le commedie in francese scritte nel periodo parigino, i libretti per l'opera e le Memoires, autobiografia in francese.
- Goldoni aderisce alle idee dell'Illuminismo( un Illuminismo moderato e riformista, poco filosofico e più legato agli aspetti pratici).
-  Il suo teatro ha l'aspetto di una commedia borghese, rappresentando gli ideali e molto spesso la vita quotidiana (ivi comprese le mode passeggere) della classe media veneziana: laboriosità, onestà, uguaglianza delle persone senza distinzione di ceto, avversione ai privilegi e all'arroganza dei nobili, parsimonia, buon senso e fedeltà nei rapporti famigliari.
          - realismo del teatro, assenza degli ambienti artificiali o convenzionali
          - Il suo teatro ha una funzione educativa e sociale: attraverso il divertimento mira a far riflettere lo spettatore
Goldoni attua la sua riforma del teatro in modo graduale
a) alla maschera fissa sostituisce il personaggio
b) gli attori devono saper rappresentare parti diverse e non un tipo fisso come nella Commedia dell'Arte
c) abolizione della figura comica del "servo"
d) testo teatrale completamente scritto, con battute e didascalie
e) autore, attori, capocomico (regista) sono professionisti;
f) ricerca di un rapporto costante col pubblico, per cercarne il consenso ed interpretarne i gusti
g) Goldoni conosce e utilizza, ma in modo molto personale, sia il teatro classico, sia quello del Rinascimento, sia quello di Moliére
h) continua sperimentazione di nuove soluzioni (es. teatro dialettale)
-Plurilinguismo (italiano e dialetto veneziano)
          - dialoghi con battute semplici nel linguaggio, ma ben curate nell'invenzione da parte dell'autore
- umorismo che nasce dal gioco dei caratteri e delle situazioni, non da frasi convenzionali o battute superficiali
          - comprensione e benevola ironia sui difetti umani.

CARLO GOLDONI:        LA LOCANDIERA   (1752)

 
Mirandolina, diventata padrona di una locanda a Firenze dopo la morte del padre, è persona ricca di spirito e di gentilezza, che suscita l’ammirazione degli avventori. Quando inizia l’azione teatrale, nella locanda hanno preso alloggio il marchese di Forlipopoli, uomo orgoglioso della sua appartenenza a una antica e nobile casata, ma ormai privo di ricchezze e per di più avaro; e il conte di Albafiorita, di nobiltà più recente, ricco e prodigo di regali.

Entrambi fanno la corte a Mirandolina; il primo conta sul prestigio della sua nobiltà, il secondo sulle sue ricchezze e sui doni che spesso fa alla padrona.

Il terzo ospite è il cavaliere di Ripafratta, uomo burbero che odia le donne  e le frivolezze, dimostra di disprezzare Mirandolina e in un colloquio con gli altri clienti, li deride per la loro debolezza.

Mirandolina, urtata dal suo atteggiamento scostante e dal suo disprezzo per le donne, decide di usare intelligenza ed astuzia per farlo innamorare; gli mostra in ogni occasione un’attenzione particolare, finge di essere come lui nemica di ogni legame d’amore e gli offre una amicizia fra spiriti liberi e superiori.

L’ingenuo cavaliere casca nella rete; dapprima lusingato nel suo amor proprio dalla stima di Mirandolina, poi ammirato dai suoi discorsi, finisce con l’innamorarsi e col dover confessare con un certo imbarazzo questo suo sentimento dapprima a se stesso, poi alla locandiera.

A questo punto si compie la vendetta di Mirandolina  che respinge il cavaliere  dichiarando di non credere a questo suo improvviso cambiamento del modo di parlare e di comportarsi.

La commedia si conclude con un lieto fine: Mirandolina sposerà Fabrizio, il devoto cameriere della locanda segretamente innamorato di lei; una scelta che anche il padre, prima di morire, le aveva raccomandato.

 

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La locandiera è una commedia di carattere, tutta centrata sulla rappresentazione di personaggi che raffigurano certi tipi umani, con virtù e difetti.

Mirandolina è astuta e spiritosa, abile lavoratrice e insieme donna che ama sentirsi corteggiata; il conte ed il marchese sono personaggi soprattutto negativi, bersagli dell’ironia dell’autore che sferza la presunzione di sé basata sulla nobiltà del sangue o sulla ricchezza; il cavaliere di Ripafratta rappresenta il disprezzo per le donne che viene punito.

In questa commedia Goldoni è riuscito a far rivivere personaggi tipici del teatro classico (la serva astuta, l’avaro, il parassita ecc.) in una situazione  rinnovata che vede protagonista quel ceto medio della borghesia che per l’autore incarna i valori più sani del lavoro e della famiglia.


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