Aiutoscuola
latino classe V
SENECA, De brevitate vitae (sintesi)
- La maggior parte degli uomini si lamenta
della brevitā della vita; in realtā essa appare breve
perchč sprechiamo molto tempo in occupazioni inutili
- Le ansie, le occupazioni, le ambizioni ci
distraggono da noi stessi e ci pongono al servizio di
qualcosa di estraneo a noi.
- Gli uomini difendono accanitamente il loro
patrimonio, ma sciupano il loro tempo.
- Esempio di Ottaviano Augusto: pur
occupatissimo negli affari di stato, desiderava pių di
tutto la quiete
- L'esempio di Cicerone: chiamava se stesso
"semilibero", ossia era cosciente di vivere in
una specie di schiavitų
- L'esempio di Livio Druso: come lui, molti
si sono lamentati delle proprie occupazioni, ma non hanno
osato cambiare la propria vita.
- Tra i modi peggiori di occupare il tempo,
ci sono i vizi: aviditā, piaceri, odii, ambizioni,
ubriachezza.
- Normalmente non teniamo conto
dell'importanza del tempo perduto; solo nella vecchiaia o
davanti alla morte ce ne accorgiamo.
- Il massimo spreco che si possa fare della
vita č il rimandarla: "Quid cunctaris?" (Perchč
temporeggi e rinvii?)
- Il saggio non teme il passato, l'unico
tempo sottratto ai colpi del Fato; ma lo stolto, che sa
di aver sprecato il proprio tempo, evita il ricordo del
passato.
- Il saggio non teme il passare del tempo,
non cerca di mascherare i segni della vecchiaia, va
incontro con serenitā alla morte.
- Critica degli uomini "occupati",
presi da inutili impegni: moda, sport, antiquariato,
banchetti.
- Critica degli studi inutili (un sapere
superficiale e nozionistico) e degli spettacoli crudeli
del circo.
- Lo studio della sapienza e delle opere dei
filosofi č insegnamento di saggezza, non č ozio nč
occupazione inutile.
- Lo studio della filosofia insegna a ben vivere e a ben
morire. Il sapiente non teme nč il passato, nč il
presente, nč il futuro.
- Lo stolto invece dimentica il passato, trascura il
presente, teme il futuro. Quelli poi che hanno fatto dei
piaceri lo scopo della loro vita, sembrano vivere solo di
notte, ma il giorno č per loro un peso e un fastidio.
- Chi si affanna a vivere per ottenere beni materiali o
piaceri, č angustiato dalla consapevolezza della loro
breve durata; anche i pių grandi sovrani hanno pianto
sulla insicurezza dei loro successi.
- Invito a Paolino a ritirarsi dalla vita pubblica, fonte
di preoccupazioni e invidie.
- Invito a Paolino a dedicarsi alla filosofia e alla
ricerca della saggezza.
- Anche la legge stabilisce un tempo per ritirarsi dalla
vita pubblica, raggiunta una certa etā; ma gli stolti
super-affacendati vorrebbero mantenere le loro cariche
anche quando le forze non sono pių sufficienti,
esponendosi al disprezzo e al ridicolo.
N.B.: I numeri corrispondono ai rispettivi capitoli dell'opera
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